Costantino X Ducas
Costantino X Ducas | |
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Costantino Ducas illustrato nel salterio di Barberini | |
Basileus dei Romei | |
In carica | 22 novembre 1059 – 22 maggio 1067 |
Predecessore | Isacco I Comneno |
Successore | Eudocia Macrembolitissa |
Nome completo | Kōnstantinos X Doukas |
Nascita | 1006 |
Morte | Costantinopoli, 22 maggio 1067 |
Dinastia | Ducas |
Padre | Andronico Ducas |
Coniugi | Figlia di Costantino Dalasseno Eudocia Macrembolitissa |
Figli | da Eudocia Michele VII Ducas Un figlio Anna Ducaina Andronico Ducas Teodora Ducaina Costantino Ducas Zoe Ducaina |
Religione | Cristianesimo ortodosso |
Costantino X Ducas (in greco Κωνσταντίνος Ι΄ Δούκας?, Kōnstantinos X Doukas; 1006 – Costantinopoli, 22 maggio 1067) è stato un imperatore bizantino.
Fu basileus dei Romei dal 22 novembre 1059 fino alla sua morte.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Origini e ascesa al trono
[modifica | modifica wikitesto]Era figlio di Andronico Ducas, nobile originario della Paflagonia che aveva ricoperto l'incarico di stratego della Mesia. Nulla è noto della sua giovinezza, tranne il fatto che praticò studi di filosofia e di teologia (materie per cui avrebbe provato interesse anche dopo l'ascesa al trono); si sposò con una figlia di Costantino Dalasseno ma non si sa se ebbe figli[1].
Dopo la morte della prima moglie, si risposò con Eudocia Macrembolitissa, una nipote del patriarca Michele I Cerulario, grazie al quale acquistò una discreta influenza a corte[2]. Nel 1057, sostenne il colpo di Stato di Isacco I Comneno ma progressivamente si allontanò dal sovrano per avvicinarsi alla fazione più vicina all'alta burocrazia imperiale[2] e si oppose, sia pure cautamente, alle riforme e alla politica di Isacco che tendeva a favorire l'esercito (di cui era esponente). In ogni caso, nel novembre del 1059, su impulso di Michele Psello, Isacco, stressato e sempre più malato, decise di nominare Costantino Ducas quale suo successore[3]; il 24 novembre dello stesso anno, l'imperatore abdicò e Costantino fu incoronato nuovo basileus[4].
Regno
[modifica | modifica wikitesto]Costantino, già anziano al momento dell'ascesa al trono e di salute malferma, decise di associare al potere i suoi due figli più grandi, Michele e Costantino e nominò suo fratello, Giovanni Ducas, come kaisar (Cesare)[1]. La sua politica interna fu completamente sbilanciata a favore degli interessi della Chiesa e della burocrazia di corte[2]: abrogò le riforme del predecessore, aumentò il numero e gli stipendi dei funzionari di corte, riempì il Senato di sicofanti[5], ridusse drasticamente le spese militari e sciolse la milizia armena di 60000 uomini, smantellando l'intero sistema difensivo orientale proprio nel momento in cui i turchi selgiuchidi e loro alleati turcomanni avrebbero iniziato a premere sui confini imperiali[6].
Incapace di mantenere un esercito stanziale e di provvedere alla difesa delle piazzeforti di frontiera, l'imperatore diede ordine di reclutare mercenari in modo da colmare i ranghi della fanteria[7], fatto che significò la fine definitiva dei Themata e della classe dei piccoli agricoltori-soldato che erano stati il nerbo dell'esercito nonché il principale punto di forza degli Imperatori Macedoni contro la burocrazia nobiliare. L'arruolamento dei mercenari, inoltre, aggravò le spese militari e questo costrinse l'imperatore a inasprire i tributi, fatto che erose il consenso popolare e condusse ad un tentativo di regicidio, nel 1061[1].
Dopo il 1061, la situazione delle frontiere divenne ancor più negativa: Roberto il Guiscardo, nonostante un tardivo invio di rinforzi da Costantinopoli, conquistò tutti i possedimenti bizantini in Italia tranne la piazzaforte di Bari[1]; in Asia Minore, il sultano selgiuchide Alp Arslan conquistò, nel 1064, gran parte della provincia di Armenia, inclusa la sua capitale[8]; i turchi Oghuz, nel 1065, oltrepassarono il Danubio[9]; infine, gli ungheresi presero Belgrado[10].
Morte e successione
[modifica | modifica wikitesto]Sempre più malato e debole, Costantino morì il 22 maggio 1067 dopo aver fatto giurare alla moglie, Eudocia Macrembolitissa, di non risposarsi e di mettere sul trono il suo figlio primogenito, Michele[11]. Dal 22 maggio 1067 fino al primo gennaio 1068 l'Impero fu retto dalla basilissa Eudocia Macrembolitissa che, per paura delle minacce che gravavano sul trono e sull'Impero, sposò il generale Romano IV Diogene, associandolo a lei nella gestione del trono di Bisanzio.
Famiglia
[modifica | modifica wikitesto]Costantino si sposò due volte.
Dalla sua prima moglie, una figlia di Costantino Dalasseno, sembra non abbia avuto figli, anche perché lei morì poco dopo le nozze.
In seconde nozze Costantino sposò Eudocia Macrembolitissa, dalla quale ebbe sette figli, quattro maschi e tre femmine:
- Michele VII Ducas (1050 - 1080), che gli succedette al trono dei basileis;
- Un figlio morto infante;
- Anna Ducaina, che divenne suora;
- Andronico Ducas (1057 - dopo il 1081), che fu co-imperatore dal 1068-1078;
- Costantino Ducas (1060 - 1081), che fu co-imperatore dal 1060 al 1078;
- Teodora Anna Ducaina (1058 - dopo il 1075), che sposò Domenico Selvo, doge di Venezia;
- Zoe Ducaina, che sposò Adriano Comneno, fratello dell'imperatore Alessio I Comneno. Ebbe da lui un figlio, Alessio, e due figlie, forse chiamate Anna e Alessia.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti Primarie
- Michele Psello, Chronographia.
- Fonti Secondarie
- Alexander Canduci, Triumph & Tragedy: The Rise and Fall of Rome's Immortal Emperors, Pier 9, 2010, ISBN 978-1-74196-598-8.
- George Finlay, History of the Byzantine and Greek Empires from 1057–1453, William Blackwood & Sons, 1854.
- Georg Ostrogorsky, Storia dell'Impero bizantino, Milano, Einaudi, 1968, ISBN 88-06-17362-6.
- Salvatore Impellizzeri, Imperatori di Bisanzio (Cronografia) 2 vol., Vicenza, 1984.
- Gerhard Herm, I bizantini, Milano, Garzanti, 1985.
- Giorgio Ravegnani, I trattati con Bisanzio 992-1198, Venezia, Il Cardo, 1992.
- John Julius Norwich, Bisanzio, Milano, Mondadori, 2000, ISBN 88-04-48185-4.
- Silvia Ronchey, Lo stato bizantino, Torino, Einaudi, 2002, ISBN 88-06-16255-1.
- Alexander P Kazhdan, Bisanzio e la sua civiltà, 2ª ed., Bari, Laterza, 2004, ISBN 88-420-4691-4.
- Giorgio Ravegnani, La storia di Bisanzio, Roma, Jouvence, 2004, ISBN 88-7801-353-6, OCLC 55199246.
- Giorgio Ravegnani, I bizantini in Italia, Bologna, il Mulino, 2004, ISBN 88-15-09690-6, OCLC 799591311.
- Ralph-Johannes Lilie, Bisanzio la seconda Roma, Roma, Newton & Compton, 2005, ISBN 88-541-0286-5.
- Alain Ducellier, Michel Kapla, Bisanzio (IV-XV secolo), Milano, San Paolo, 2005, ISBN 88-215-5366-3.
- Giorgio Ravegnani, Bisanzio e Venezia, Bologna, il Mulino, 2006, ISBN 88-15-10926-9, OCLC 66372865.
- Giorgio Ravegnani, Introduzione alla storia bizantina, Bologna, il Mulino, 2008 [2006], ISBN 978-88-15-12679-5, OCLC 799691379.
- Charles Diehl, Figure bizantine, introduzione di Silvia Ronchey, 2007 (1927 originale), Einaudi, ISBN 978-88-06-19077-4
- Giorgio Ravegnani, Imperatori di Bisanzio, Bologna, il Mulino, 2008, ISBN 978-88-15-12174-5, OCLC 799997754.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Costantino X Ducas
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Costantino X Ducas imperatore d'Oriente, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Angelo Pernice, COSTANTINO X, Ducas, imperatore d'oriente, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- Costantino X, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Constantine X Ducas, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Costantino X Ducas, su Goodreads.
- (EN) Monete emesse da Costantino X, su wildwinds.com.
- (EN) Monete emesse da Costantino X insieme a sua moglie Eudocia, su wildwinds.com.
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